L’indicibile vergogna

“Ma quando ritorno in me, sulla mia via, a leggere e studiare ascoltando i grandi del passato, mi basta una sonata di Corelli perché mi meravigli del creato” scriveva e cantava l’indimenticabile Battiato, e pensieri come questi mi pervadono ogni volta che mi scontro con la dura realtà del mio paese, in particolar modo con la bassezza dei politicanti di turno. Maggioranza e opposizione, destra o sinistra, non c’è differenza in quel di Ceprano e questo basterebbe a delineare la terribile nefandezza sociale che gira intorno. Ma dopo milioni di chiacchiere, di post e stories, sono i fatti quelli che latitano, specie nell’ambito culturale dietro cui tutti pensano di nascondersi. Dopo le ignobili mancanze in 5 anni di cineforum estivo – tra richieste assurde, totale ignoranza, assenza immotivate e zero riconoscimenti – eccoci al completo disinteresse per il festival di cortometraggi italiani ed internazionali che da due anni cerchiamo di portare avanti. Vi domanderete, perché snobbare una rassegna che in due anni ha ricevuto circa 600 opere da 40 paesi diversi, scritte dirette e pensate da autori di livello internazionale, con un raggio di azione che ha coinvolto persone da tanti paesi e portato finalmente un respiro ampio a Ceprano? Non avete risposte e non mi sento di biasimarvi perchè vivo (con l’amico Claudio) le stesse sensazioni, anche se forse un motivo c’è: l’invidia. Declinate in mille modi, ma invidia: quella di una maggioranza che non accetta si facciano eventi migliori dei loro (facilissimo) e quindi in tutti i modi cerca l’ostracismo, l’invidia di un Sindaco vittima della sua boria e di un egocentrismo strabordante, che pensa di saperne più degli altri ed avere l’ultima parola, l’arroganza di un’assessore alla cultura inadatta nel suo ruolo, senza conoscenze, senza un minimo di ambizioni e di vera volontà nell’accrescere la proposta del paese. Contornati da lacchè e da un’incapacità totale di fare per il paese, ecco che lo spirito artistico di una città che muta rischia di morire, schiacciato dall’imbecillità. A tutto questo, rispondiamo con eventi che nel mentre continuano a moltiplicare i suoi raggi d’influenza, che vivono di echi che si espandono oltre i confini e riportano al centro l’arte e la cultura, linfa vitale per vivere in questi anni funesti, in attesa della prossima grande esplosione.